domenica 31 luglio 2011

Il Cammino delle Parole

Ci fu un tempo in cui le parole fluivano come insetti laboriosi, ognuna portando con sè un carico prezioso, un significato pregnante.
C'erano gruppi che trasportavano fischiettando grandi sacchi di allegria, altri invece che trascinavano con leggiadria pacchi magnificamente infiocchettati, dai mille colori sgargianti, doni bellissimi da offrire con gioia e serenità.
Altri ancora portavano orci di miele, grandi mazzi di fiori, gioielli e pietre preziose.
Infine molti si accontentavano di avere come bagaglio un semplice ed onesto sorriso.

Le parole viaggiavano con i mezzi più disparati, da quelli canonici, di lunga tradizione, a quelli legati alla recente e più moderna tecnologia. Ma il mezzo non è mai stato importante per loro... il vero valore del loro peregrinare era insito in ciò che si erano prefisse di portare con sè.
Giungevano a frotte, oppure in gruppetti sparuti, a volte anche sole... eppure erano fiere e felici di ciò che avevano da offrire ad altri.

Il loro cammino culminava nella vallata di Emotiown, agli abitanti della quale donavano ciò che avevano trasportato con tanta cura e tanto sforzo.
Era una vallata bellissima, ricca di vegetazione lussureggiante, con una fauna vitale e giocosa e dal clima paradisiaco. E ciò che le parole portavano con sè contribuiva a rendere armoniosa e assai piacevole la vita nella valle e nei territori ad essa limitrofi.

Ma un giorno le cose cambiarono.
Alcune parole spensierate arrivarono sul posto e trovarono la vallata profondamente mutata.
Il verde smeraldino della vegetazione stava cedendo il passo all'ocra riarsa.
Gli animali erano diventati diffidenti e silenziosi.
L'operosità e il dinamismo degli abitanti erano scomparse.
Un vento secco e graffiante impolverava ogni cosa, stendendo un sudario di sabbia a nascondere le meraviglie di ciò che fu.
Si intuiva che anche in quel luogo la cupidigia, l'egoismo, la superbia, l'accidia avevano infine avuto la meglio.

Ora le parole avanzavano a tentoni e posavano in fretta il loro carico, consapevoli che non ci sarebbe stato più alcuno che avrebbe apprezzato il frutto del loro viaggio.
Giungevano stanche e spossate e spesso non avevano l'energia per ritornare... finendo per rimanere per sempre lì, insabbiate e svuotate di ogni significato.
Un giorno, una parola più audace delle altre, abbattè l'ormai cigolante cartello di ingresso di Emotiown e lo sostituì con una grezza incisione su una quercia rinsecchita: Aridity.

Pian piano nessuna parola osò più intraprendere il viaggio verso quel luogo che ormai era divenuto solo terra bruciata, sterpaglie e desolazione.
Solo una parola, ardita e temeraria, forse anche un po' tocca, o forse semplicemente testarda nel credere nei suoi ideali, continuò a compiere il viaggio, con l'indomita convinzione di poter ritrovare un segno di vita in quella vallata un tempo splendida.
Ogni volta portava con sè dei semi nuovi, piccoli germogli, coppie di animali, augurandosi di poter rianimare ciò che faceva fatica a considerare definitivamente morto.
Quella parola si chiamava "Amore"... e si dice che abbia sempre costantemente ripercorso quel cammino doloroso, tenacemente attaccata ad un'idea, ad un sogno, ad una speranza...

Nessuno sa se quella vallata sia mai rifiorita, ma c'è chi, trovatosi accidentalmente nei paraggi, giura di aver udito alcuni flebili cinguettii ed una brezza più dolce, che portava con se il profumo dei limoni....

sabato 30 luglio 2011

Limiti

La Pancol è veramente grande nel formulare pensieri e riflessioni che potrebbero sembrare banali, ma che in fondo sono proprio la quintessenza della vita di tutti i giorni.
Cito questo estratto che ho trovato significativo:

"... comprese, folgorata da un sentimento di felicità, che non decideva più niente, che aveva varcato i limiti che si era promessa di non varcare mai. Si disse che c'è un momento in cui occorre comprendere che i limiti non tengono gli altri a distanza, non ti proteggono dai problemi, dalle tentazioni, non fanno altro che rinchiuderti, che tagliarti fuori dalla vita. Allora, o decidi di lasciarti inaridire e di restare entro i limiti, o ti farcisci di mille piaceri infrangendo quegli stessi limiti..."