sabato 20 agosto 2011

Il Sognatore

Ammiro i sognatori. 
Mi piacciono le persone che non si fanno ingabbiare dalle logiche pragmatiche del vivere quotidiano, ma che hanno il coraggio e la voglia di abbandonarsi al sogno ed alla fantasia.
E' un potere enorme, che ognuno di noi possiede, ma che spesso lascia atrofizzare con la crescita.
Come se solo ai bambini fosse concesso il privilegio di spaziare con la fantasia e proiettarsi in mondi differenti dove tutto è irrealmente possibile.
Non è vero... non è vero che crescere, maturare, significhi prendere possesso del mondo reale e abbandonare completamente la possibilità di camminare sui sentieri onirici del fantastico.
Perchè negarci questa possibilità?
Perchè, seduti su una panchina in riva ad un lago non si possa osservare quello che ci circonda con gli occhi della mente? Perchè fissando un punto all'orizzonte ed ascoltando solo il vento non si possa immaginare di aprire una porta verso un ignoto altrove, in cui poter essere quello che si desidera, dove si possa amare e apprezzare ciò che i sentimenti indicano e non regole imposte da una società in via di disgregazione?
Perchè dobbiamo sentirci stupidi quando pensiamo di far implodere una realtà che non ci piace per spostarci  invece in uno spazio ed un tempo indefiniti, dove però possiamo sentirci noi stessi, dove l'essenza ci guida e ci conduce e non le forme ed i percorsi che altri hanno definito come recinti insormontabili?
E' così strano pensare di scorporarci per passare da un mondo che ci vede semplici pedine ad un altro che nasce proprio per noi e con noi, che non ci considera solo come attori di un copione che altri hanno scritto, ma in cui siamo anche produttori e registi?
E' forse socialmente scorretto immaginarsi in un luogo idilliaco, mano nella mano con una persona che magari abbiamo semplicemente incrociato per strada, in un bar, su un treno e che per qualche ragione (un sorriso, uno sguardo, il modo di fare,...) ci ha colpiti?
Sognare e fantasticare non è forse l'espressione del desiderio insito in ognuno di noi di poter vivere più vite?
Chi ce lo può impedire, se non noi stessi...
Non possiamo sfuggire alla realtà dei bisogni primari quotidiani, non possiamo dimenticare che se siamo su questa terra, in un preciso contesto storico e sociale, è perchè ci viene data comunque una opportunità, di esserci e di affermare la nostra presenza, nel bene e nel male.
Ma allo stesso modo nessuno ci può impedire di utilizzare la tavolozza ed i colori che portiamo con noi dall'infanzia per sbizzarrirci a dipingere mondi paralleli e fantastici dove tutto è concesso e l'unico limite è dato solo dall'ampiezza della portata dei nostri desideri.
Colui che sa sognare non è un pazzo, non è un alienato, non è un fesso... è solo una persona che ha capito che per attingere al pozzo della felicità a volte basta chiudere un attimo gli occhi, lasciarsi andare ad un sorriso, per sentire il gorgoglio dell'acqua, tendere una mano verso il secchio da calare e bere liberamente, senza paura di soffocare...