sabato 9 maggio 2009

La Sedia Vuota


Ho passato i giorni più belli della mia vita ad aspettare...
Dal pontile della mia esistenza ho avuto la fortuna di poter ammirare un panorama maestoso, fatto di verdi pini che circondano i monti come una sciarpa protettiva, di acqua cristallina in cui danzano riflessi multiformi, di aria frizzante che mi sfiora come una ruvida carezza paterna, di giorni in cui il cinguettio degli usignoli era la mia preziosa ma solitaria compagnia...
E immerso in questo angolo di mondo, ho aspettato...
Ho aspettato ogni giorno un riflesso in cui scorgere un volto sereno, occhi limpidi come acqua sorgiva... ho atteso di udire una risata melodiosa diffondersi e circondare ogni cosa... trasmettere quel brivido che che nasce direttamente dal profondo dell'anima...
Ora l'ultimo tramonto indora ogni cosa e stinge lentamente verso un crepuscolo in cui l'indaco ed il cremisi si uniscono come una coppia promessasi per l'eternità.
La sedia è vuota, l'attesa è finita, sul pontile echeggiano passi che lentamente si allontanano...
Oltre quei monti, al di là del lago cercherò quegli occhi e quel sorriso muovendomi tra la gente, ascoltando i lamenti di chi soffre, stringendo mani bisognose di affetto, dispensando abbracci a chi ha ricevuto solo offese...
E se un sorriso nascerà spontaneo come una margherita a primavera, allora mi chinerò con grazia, ne annuserò il profumo, osserverò forma e colore con occhi di bimbo, sfiorerò delicatamente i suoi petali lasciando decidere al fato se quel fiore sarà il giusto premio per una vita d'attesa...

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