domenica 14 giugno 2009

Destino

Ho appena terminato di leggere un romanzo che dipinge uno scenario inquietante: ogni essere vivente ha un destino predefinito. Con secoli o millenni di anticipo è noto che ogni essere sulla terra ha una precisa data di nascita ed una di morte.
Le nostre vite sono predeterminate... il libero arbitrio viene meno... o per lo meno è limitato; ci consente di autodeterminare le nostre scelte, ma qualunque esse siano ci condurranno sempre al giorno finale che ci è stato assegnato.
E' come se la nostra vita fosse un enorme ed altissimo (l'altezza è relativa, ovviamente...) scivolo su cui ci immettiamo alla nascita e iniziamo obbligatoriamente a scendere in un labirinto di alternative di cui noi scegliamo il percorso, ma alla fine l'ultima scelta sarà obbligata e la discesa finirà...
In pratica, la vita è un doppio imbuto. Ci immettiamo ad una estremità e dopo aver girovagato "a casaccio" ci ritroveremo all'altra estremità al momento esatto che ci è stato preassegnato...

E questo mi porta a concludere con il seguente proverbio africano:

"Ogni giorno puoi svegliarti molto presto,all'alba,
ma il tuo destino si sveglierà sempre prima di te."

mercoledì 10 giugno 2009

L'Amico perduto

Oggi ricorrono 20 anni dalla morte di mio cugino Mauro.
Non voglio però soffermarmi alla parte dolorosa della vicenda... all'incidente... alla telefonata nel cuore della notte... ad un sipario che viene tirato per sempre su un'amicizia come non ce ne saranno più...
Voglio ricordare la persona, l'amico fraterno con cui ho condiviso quasi 20 anni della mia vita, il periodo più bello, quello della fanciullezza, dell'adolescenza e della prima maturità.
Ci sono tanti momenti di quel periodo che sono tatuati a fuoco dentro di me e che niente o nessuno potrà portarmi via. C'è la gioia e la spensieratezza di 2 ragazzi complementari per carattere, ma uniti da un'amicizia veramente solida. Una delle cose che ricordo con maggior piacere erano i momenti in cui abbiamo condiviso le gioie dello sport, quello ludico e ricreativo, per il piacere di stare tra amici... e in quelle occasioni, quando si facevano le squadre, ricordo che ognuno dei 2 cercava l'altro... e ci si spronava e ci si incitava a vicenda... senza rivalità... solo gioia di condividere sforzo e fatica, gloria o polvere... ma insieme...
Penso che l'affetto che ho nutrito per lui possa essere ricondotto a quell'amore eurialonisiaco di virgiliana memoria...
Ogni tanto provo a pensare cosa sarebbe di noi se lui fosse ancora in vita... saremmo rimasti amici? avremmo fatto scelte che ci avrebbero diviso? saremmo state le stesse persone dei primi vent'anni o le cose della vita ci avrebbero fagocitato cancellando la semplicità e la naturalezza di quei momenti?
Una cosa è certa... quell'evento ha tracciato un solco nella mia vita, una netta demarcazione tra un prima ed un dopo, tra la spensieratezza dell'adolescenza e la dura realtà che ti viene incontro senza alcun riguardo...
Oggi è il giorno del ricordo... e proprio per questo mi decido a rilasciare quei pochi versi che ho scritto alcuni giorni dopo il fatto... sono rimasti tanti anni in un cassetto... ma penso che oggi sia il momento giusto per rendere omaggio a te, amico grande e sincero, con qualcosa che mi è sgorgato da dentro e per questo puro e cristallino come la nostra amicizia...

Uno squillo lacera la notte
come un nero drappo troppo teso,
bagliore foriero di tempesta,
vento che aizza il mare alla burrasca.
Rintocchi di campane
battenti come cuori
straziati dal dolore
si rincorrono mestamente
in un triste mattino d'estate,
dov'anche la rugiada
testimonia un'immane pianto cosmico.
E dal marasma dei miei pensieri
emergono solo le ultime strofe di una canzone:
"...voglio però ricordarti com'eri,
pensare che ancora tu vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti,
e come allora sorridi..."

sabato 16 maggio 2009

Le Tre Lancette

Una riflessione sul tempo e al modo in cui lo utilizziamo si riassume benissimo in questo passaggio di "Elianto" di Stefano Benni:

"...Egli soleva dirmi che gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette.
Ad alcuni manca la lancetta dei Secondi: e costoro non sanno mai godere un singolo attimo, ma pensano sempre a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, e non si accorgono delle piccole quiete gioie, o delle rapide gioie che li circondano.
Ad altri manca la lancetta dei Minuti. Costoro corrono all'impazzata, gareggiano contro gli attimi inseguendo chissà cosa, poi di colpo si fermano delusi, poichè nulla hanno trovato, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra.
Ad altri manca invece la lancetta delle Ore. Ed essi vivono, si agitano, fanno piani, appuntamenti, progetti, ma non sanno se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati, non vedono mai la loro vita, solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili..."

giovedì 14 maggio 2009

Sogno di una Locomotiva

Il giorno del mio compleanno era grigio e pioveva.
Navigando in rete mi sono imbattuto in questa foto che mi ha fatto pensare... e ne è scaturito quello che segue.

Penso alla vita che nasce e scorre su un binario lucido e argenteo... la prospettiva di fronte è amplissima... pianure, valli, monti, stagioni che devono succedersi... lo stato d'animo di una locomotiva viva e giovane, a cui il carbone non basta più, che sprizza vapore e potenza, che scalpita, che freme...
Poi arrivano le pianure... interminabili e piatte praterie, dove il senso del tempo che fluisce è dato dai campi che cambiano colore, dagli umori del cielo, dall'alternarsi del giorno e della notte...
La locomotiva è divenuta paziente... avanza celere il giusto, con sbuffi di vapore e pistoni che stridono alternati a grandi momenti di moto uniforme... su binari che non sono più lucidi e con qualche traversina che inizia ad incrinarsi...
E in questo stato incomincia a chiedersi cosa ci sarà alla fine...
Sogna che all'uscita dell'ultima galleria ci sia un binario arrugginito dalle molte stagioni vissute, disposto in leggera pendenza, che confluisce in un bellissimo lago...
Quella vista da un lato evoca pensieri di grande quiete, ma induce anche un senso di eterna solitudine...
Tuttavia una locomotiva è nata per correre, per muoversi, per sentire la terra tremare al suo passaggio e il cielo macchiarsi dei suoi sbuffi biancastri... per cui il sogno non può limitarsi al lago... ma spazia oltre... a un approdo sull'altra sponda, magari lontana, magari impervia... eppure c'è... dove la aspetta un binario simmetrico, fresco di acciaio appena temprato, odoroso di legno di pino appena poggiato e immerso in sconfinati campi di profumatissima lavanda...
Ciufff... ciuffffff....

mercoledì 13 maggio 2009

Fulminator

Oggi in ufficio ho nuovamente avuto a che fare con l'esperto elettricista che si è guadagnato il nickname di Fulminator...
Non sto a descrivere la portata dei suoi interventi... dico solo che:
  1. Ogni volta che lo vedo perdo 3 anni di vita
  2. La sua perizia va oltre i confini dello Zedda Piras
  3. Gli si addice la "definizione di Weinberg" : Un esperto e' una persona che evitando tutti i piccoli errori punta dritto alla catastrofe!
Che altro dire... se non... io speriamo che me la cavo...

martedì 12 maggio 2009

Coperchio

Ascoltavo alla radio un dibattito sulle "angherie" subite dagli uomini a causa delle manie e fisse femminili...
E mi è venuto in mente questo passaggio trovato in un libro (non ricordo autore e titolo...) e che mi ero appuntato:

"Quando hai vinto la corsa ad ostacoli tra i testicoli e l'ovulo,
quando sei caracollato attraverso l'infanzia senza essere falciato da un guidatore ubriaco,
quando ti sei trascinato da adolescente senza morire di overdose,
quando sei sopravvissuto a 5 anni di università senza deragliare,
quando non sei colpito da sclerosi multipla o tumore al cervello,
allora, c...o, puoi anche permetterti di schiacciare il tubetto
di dentifricio nel mezzo e lasciare il coperchio del water alzato!!!"

Direi che rende benissimo l'idea...

sabato 9 maggio 2009

La Sedia Vuota


Ho passato i giorni più belli della mia vita ad aspettare...
Dal pontile della mia esistenza ho avuto la fortuna di poter ammirare un panorama maestoso, fatto di verdi pini che circondano i monti come una sciarpa protettiva, di acqua cristallina in cui danzano riflessi multiformi, di aria frizzante che mi sfiora come una ruvida carezza paterna, di giorni in cui il cinguettio degli usignoli era la mia preziosa ma solitaria compagnia...
E immerso in questo angolo di mondo, ho aspettato...
Ho aspettato ogni giorno un riflesso in cui scorgere un volto sereno, occhi limpidi come acqua sorgiva... ho atteso di udire una risata melodiosa diffondersi e circondare ogni cosa... trasmettere quel brivido che che nasce direttamente dal profondo dell'anima...
Ora l'ultimo tramonto indora ogni cosa e stinge lentamente verso un crepuscolo in cui l'indaco ed il cremisi si uniscono come una coppia promessasi per l'eternità.
La sedia è vuota, l'attesa è finita, sul pontile echeggiano passi che lentamente si allontanano...
Oltre quei monti, al di là del lago cercherò quegli occhi e quel sorriso muovendomi tra la gente, ascoltando i lamenti di chi soffre, stringendo mani bisognose di affetto, dispensando abbracci a chi ha ricevuto solo offese...
E se un sorriso nascerà spontaneo come una margherita a primavera, allora mi chinerò con grazia, ne annuserò il profumo, osserverò forma e colore con occhi di bimbo, sfiorerò delicatamente i suoi petali lasciando decidere al fato se quel fiore sarà il giusto premio per una vita d'attesa...

Alfa

Questo blog vuole essere uno spazio da utilizzare come una tavolozza da pittore o una risma di carta per appuntare colori, rumori, sapori che caratterizzano (o hanno caratterizzato) la mia vita.
Non vuole essere un soliloquio da disperati, bensì una giostra su cui far sedere le persone più care e con esse girare, girare, girare....